Tipologia quadro
Dimensioni 100 x 100
Anno 2021
Artista Irene Colelli
Tecnica acrilici su tela realizzata a mano con materiale di origine animale.
L'unicità di quest'opera risiede in due aspetti. Il primo è la scelta del supporto; Airin non utilizza la tradizionale tela di cotone o lino, ma la realizza lei stessa con viscere essiccate, trattata e tirata sul telaio, ottenendo una superficie su cui il colore acquisisce un peculiare effetto screpolato e la figura femminile dipinta si distingue per l'intenso dato sensuale e vigoroso. Airin dona a quei visceri, che sarebbero stati scartati e gettati via, eternità e bellezza, abbracciando un aspetto dell'arte concettuale, ovvero, come disse Douglas Huebler, "Il mondo è pieno di oggetti. Non è mia intenzione aggiungerne altri". L'altro aspetto è che l'artista utilizza il proprio corpo come materiale per le manipolazioni artistiche, sottoponendolo volontariamente a periodi di solitudine, paura, noia, tristezza, malinconia, sofferenza, gioia, amore, esuberanza; così Airin, l'artista e Irene, l'essere umano, sono inseparabili e diventano la registrazione e la documentazione di un viaggio nel quotidiano attraverso il corpo, l'anima e la mente in cui ogni essere umano può ritrovarsi e sentirsi accolto per quello che è. La carica emotiva di quest’opera è racchiusa nella sedia, compagna fedele e testimone dell’intollerabile senso di vuoto; nel capo rivolto verso il petto, che si fa da parte, si rimpiccolisce rispetto alla monumentalità del corpo, nelle gambe rilassate ma accavallate, nelle braccia accasciate sullo schienale della sedia come una resa e al contempo, un aggrapparsi al silenzio di se stessi e ad un’anima che, dopo una faticosa lotta, si arrende a quella solitudine imposta da un mondo nel quale e dal quale si sente estranea ed estraniata.
Artista: Colelli Irene
