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Yelena GiPi Tela su tela - Intermediari d'arte

artista Yelena GiPi
Yelena GiPi

Nasce in Kazakistan nel ‘78, e alla fine del secondo millennio si trasferisce in Italia scegliendo come città Genova dove risiede da oltre venti anni.

Sin dalla giovane età muove i suoi primi passi nell’arte del disegno e della pittura ad acquerello sotto l’attenta guida di insegnanti che la indirizzano a sperimentare le diverse tecniche, come carboncino, sanguigna, pastello ed olio.

I suoi insegnanti la spingono a realizzare con insistenza dipinti di natura morta, sebbene Yelena, non si senta realizzata ed appagata segue attentamente le direttive dei suoi maestri per poi passare a realizzare opere di stile Naif inserendo nelle sue opere quei paesaggi ed elementi della campagna rurale che l'hanno accompagnata in giovane età.

Sono questi ricordi di una lontana terra natale, intensi, forti e vigorosi che la indirizzano a dipingere il corpo femminile sulle tele trasferendone le espressioni emozionali e le sensazioni corporali di un essere umano a contatto con la natura stessa. Animali spesso rurali in un insieme reale e mitologico. Sempre alla ricerca di un qualche cosa che c’è, esiste, ma che continua a sfuggirle. Sempre alla ricerca spasmodica di emozioni che la spingono a realizzare le sue opere.

Nasce cosi i| suo stile, unico e personale, un’arte, solo  apparentemente      figurativa perché cosi concreta emozionale e possente in un insieme sensuale, da dare alle tele stesse quella vigorosità da sembrare reali. Quella gestualità da sembrare vive, quelle sfumature da sembrare palpabili e tutto assieme da dare ai dipinti ritmi e movimenti ben lontani dalle nature morte di un tempo passato ma sempre presente della sua terra Kazaka.

L‘artista utilizza le diverse tecniche nei confini dei riquadri delle sue opere: pittura a olio, che ama più di ogni altra cosa, il gesso nei suoi dipinti solo apparentemente astratti, il glitter in polvere e foglia d’oro.

Le sue affinità artistiche spaziano, si espandono e contraggono al tempo stesso nei perimetri della cornice, da sembrare infinite, quasi da indurre le persone intenta a guardare la tela a volerla esaminare sul retro alla ricerca di quella cosa che alla pittrice stessa sfugge, ma che sfiora con le sue opere, per poi trovarla e di nuovo perderla, cosi da indurla, costringerla, in modo quasi viscerale a dipingerne subito un’altra alla ricerca di ricordi della sua terra, reale musa, di espressioni artistiche che uniscono la natura, gli animali e le sensazione della donna in una campagna lontana ma presente.

Maurizio Di Martino


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